Il 27 giugno dello scorso anno (2022), l’influencer Chiara Ferragni accompagnava l’On. Senatrice a vita Liliana Segre – che aveva invitato l’influencer il 17 maggio – al Memoriale della Shoah, presso la Stazione Centrale di Milano. La notizia ha fatto il giro dei media: Chiara è rimasta in silenzio ad ascoltare le terribile storie di una donna espulsa dalla scuola di Milano a causa delle leggi razziali, respinta dalla Svizzera alla frontiera, deportata dai fascisti italiani ad Auschwitz-Birkenau, quindi liberata dall’Armata Rossa. Una donna cresciuta con un peso che nessuno le potrà mai cancellare.
Leggendo questa notizia ho pensato al cinismo senza fine del marketing e della pubblicità, in grado di usare persone, eventi, tragedie senza batter ciglio, come uno schiacciasassi.
Quello che qui mi interessa parlare è di come un influencer si collochi in questo tipo di eventi, rappresentando perfettamente i canoni dell’ideologia dominante, che è quella del capitalismo.
In che cosa consiste questa ideologia? Perché il “buonismo” ne è il suo aspetto principale? Perché Charles Baudelaire ci illumina quando denunciava gli “orrori” della stampa e parlava della sua amica, la puttana Villedueu? Perché dobbiamo fare un accenno alla “cultura consolatrice” di Elio Vittorini?