Come è noto, nei primi giorni di settembre 2005 nasceva a Torino, all’IIS Paravia, RadioTony, il primo podcast creato in una scuola in Italia. Costruendo questo primo podcast la mia intenzione non era di avviare un progetto “collaterale” alle normali lezioni, ma un modo diverso di insegnare e apprendere in classe.
La nascita del podcasting educativo
Inizialmente il progetto è stato avviato per sostenere un ragazzo afflitto da una grave disabilità, ma il podcasting si è rivelato subito uno strumento di eccezionale valore nella didattica quotidiana per tutti. Oggi che si parla tanto di “inclusione”, di “accessibilità” e di “integrazione”, non possiamo trascurare questa tecnologia come una delle tecnologie principali, proprio per favorire l’apprendimento di tutti, per alzare il livello di socialità della scuola, per trasmettere e consolidare i principi della cittadinanza digitale, contro il bullismo e il cyberbullismo, per rendere l’apprendimento “significativo”.
19 settembre 2005
La prima trasmissione di RadioTony è del 19 settembre 2005. Il 7 novembre il progetto veniva approvato al Collegio Docenti. Il documento adottato dal Collegio resta un documento storico di grande attualità:
“Sperimentare la possibilità di utilizzare per fini didattici ed educativi la tecnologia del Podcasting.
Gli obiettivi di questa sperimentazione: mettere a punto e avere una chiara visione delle tecnologie necessarie e dei sistemi di organizzazione più efficace per fare Podlearning, mettere a punto una prima serie di possibili soluzioni e ipotesi didattiche di lavoro.
Gli obiettivi didattici:
Ffavorire la partecipazione diretta a un apprendimento attivo attraverso la costruzione di episodi radio via web in formato Podcasting.
Favorire l’integrazione di un allievo di classe quinta costretto da una lunga malattia a casa propria per lunghi periodi.
Favorire il recupero dell’oralità nelle sue forme narrative, colloquiali, di partecipazione a dibattiti, attraverso la comprensione e l’assimilazione delle regole delle trasmissioni radio (coadiuvate da immagini e video e colonne sonore).
Favorire le risorse presenti fra gli allievi quali: capacità di conduzione, attività di d.j., creazione musicale, competenze tecniche di varia natura.
Attribuire alla realtà delle nozioni apprese un senso proprio e attuale. Favorire il rispetto delle regole della discussione e della documentazione anche in contraddittorio attraverso la libera ma organizzata, espressione di punti di vista diversi.
Valutare l’utilità di questa tecnologia nei servizi di e-learning. In un primo tempo le Classi 4bg, 5a, 5bg Paravia, in un secondo tempo allievi di altre classi dei due istituti per l’eventuale costruzione di una radio scolastica di istituto.” (Documento depositato presso l’Archivio didattico IIS Bodoni Baravia)
Ottobre 2005, RadioTony in un TG nazionale che parla di… eMail invece di contenuti audio!
Tra l’altro non si tratta di registrare le lezioni del prof. ma di fare in modo che la lezione sia fatta dagli allievi stessi attraverso una trasmissione radiofonica. Ma allora il podcasting era una scoperta che nessuno sapeva bene che cosa fosse.
Un riconoscimento del Ministero dell’Istruzione
Menzione speciale del MPI per il primo esperimento italiano di podcasting a scuola con RadioTony. Al TED di Genova 2006, la Direzione Generale dei Servizi Informativi del Ministero della Pubblica Istruzione ha conferito una menzione speciale all’IIS Bodoni – Paravia per il primo esperimento italiano scolastico di podcasting per il progetto RadioTony, da me ideato e realizzato.
Learning Award EU 2006
Il progetto sperimentale Didanext & RadioTony per l’apprendimento e il supporto didattico attraverso sistemi di radio – podcasting, è stato selezionato nel premio europeo Learning Arward 2006. Documentazione: Ente e sito: (link non più attivo, si fornisce solo come documentazione http://elearningawards.eun.org/ww/it/pub/elearningawards2006/gallery.cfm).
Descrizione del progetto
Dal documento ufficiale presentato al Ministero – Indire nel 2006 per il premio Gold agli Atti dell’IIS Bodoni Paravia di Torino
Partecipando a un gruppo di lavoro mondiale di insegnanti, ho appreso nel maggio del 2005 dai colleghi americani e francesi (che già utilizzavano la produzione di emissioni radiofoniche classiche, come strumento pedagogico in classe), le potenzialità didattiche di una nuova tecnologia per la comunicazione conosciuta con il nome di Podcasting. Si tratta della possibilità di istituire una sorta di radio digitale erogata via internet e speciali software di aggregazione (es: itunes), per la diffusione di contenuti multimediali e specialmente legati al codice audio, ma non solo (pdf, video, podcast aumentati). Tali contenuti possono essere automaticamente scaricati in seguito a un abbonamento gratuito e “portati con sè” (mobilità) attraverso ipod, letttori mp3, cellulari, ecc. Durante l’estate ho studiato a fondo il problema nei suoi aspetti tecnici e didattici, condensando poi questo studio in libro difuso gratuitamente in internet (Podcast in classe, studiare e apprendere con una radio che si ascolta, si vede, si legge e si naviga).
Abbiamo cominciato le trasmissioni della prima radio podcast di scuola, realizzata in Italia ai primi di settembre del 2005, producendo oltre un centinaio di episodi durante l’anno scolastico (la maggior parte pubblicati regolarmente). Abbiamo a diverse riprese testato e modificato la strumentazione in uso (che io stesso ho in parte acquistato): mixer, microfoni, preamplificatori, software, ecc. fino a definire una dotazione base essenziale e semplice da installare e da impiegare.
La Biblioteca
Abbiamo fin dal primo momento utilizzato gli spazi della nuova biblioteca della scuola, che sono apparsi i più idonei per questo genere di attività. La biblioteca, inoltre, essendo uno grande spazio aperto, ha consentito di realizzare queste trasmissioni senza alcuna barriera, molto spesso alla presenza di studenti e colleghi di altre classi, che hanno potuto assistere e in alcuni casi partecipare direttamente alla loro produzione.
Il genere Talk
Fin dall’inizio ci siamo ispirati al genere “talk”, cioè a una tipologia di trasmissione radiofonica basata sulle telefonate e sulla partecipazione diretta del pubblico. Non si trattava, ovviamente, di ricevere telefonate, ma di simulare una trasmissione fondata sulla partecipazione del pubblico. Come avveniva questa simulazione? Alla fine di una lezione, per esempio, su un certo autore e alcuni testi, letti e commentati in classe, ci si riuniva tutti intorno a una grande tavolo della biblioteca per dare inizio a un dibattito radiofonico:
“Ciao Tony, ciao a tutti, siamo qui nella nostra biblioteca per discutere di..”
è stato l’attacco che ci ha accompagnato per tutto l’anno. Per discutere di che cosa? Di una poesia di Pascoli, di un racconto di Hemingway, di un romanzo di Svevo… non solo dal punto di vista letterario, ma anche del “senso” che i temi proposti alla lettura avevano per gli studenti: la famiglia, l’amicizia, la solitudine, la natura, la guerra e la pace, la pena di morte, le discoteche, la droga, il tempo libero, ecc. Sempre partendo da un testo letterario di studio.
Metodi di insegnamento/apprendimento, risorse/strumenti e procedure (metodologie didattiche impiegate)
Le trasmissioni si svolgevano un paio di volte ogni settimana verso la fine di una lezione e non richiedevano più di una ventina di minuti fra impostazione preliminare (di che cosa parliamo, chi interviene per primo, ecc.), registrazione del dibattito ed erogazione sul podcast. Questo è stato il filone delle trasmissioni “spontanee”, mentre un secondo filone è stato quello delle trasmissioni organizzate, ispirate al modello francese di radiofonia in classe. La simulazione avveniva quindi attraverso testi scritti, discussi e corretti e quindi la registrazione di una trasmissione orale che simulava l’intervista, oppure il dibattito, ma completamente studiata nei particolari e fondata sulla scrittura. Le due tipologie di trasmissione richiedono tempi diversi: la prima pochi minuti nel quadro di una lezione, la seconda alcuni giorni. E hanno finalità diverse: la prima di fissare a caldo i temi affrontati, di rendere “significativo” l’apprendimento (Ausubel) attraverso il passaggio dal lato emotivo dell’apprendimento, di comunicare con Tony e di avere a disposizione un materiale orale di studio e di riflessione; la seconda presta più attenzione alla padronanza linguistica (scritta soprattutto e orale), allo studio preliminare dell’argomento. Entrambi i modelli hanno riscontrato un grande successo e interesse fra gli studenti e, anche dal punto di vista didattico, è difficile stabilire quale dei due sia “migliore”, rispondendo anche a logiche distinte.
Tecnicamente dopo prove ed esperimenti di ogni genere per tutto l’anno (con una qualità delle trasmissioni estremamente variabile in base alle tecnologie impiegate di volta in volta), abbiamo definito le procedure (queste si, “migliori”), per realizzare questo tipo di esperienza (…)
Valutazione
La prima valutazione da prendere in considerazione riguarda “Tony”, il nostro ragazzo malato e costretto su una sedia a rotelle. La “presenza” virtuale dei suoi compagni, con le loro voci e il richiamo iniziale di tutte le trasmissioni (“Ciao Tony”), è stato un elemento di grande valore per lui, se si tiene presente che i contatti “didattici” erano tenuti da alcuni colleghi, ciò a determinato anche una migliore sua partecipazione alla “vita” scolastica con la produzione di elaborati e compiti fatti anche in base alle trasmissioni erogate. Dal lato dei compagni di classe, le trasmissioni di RadioTony sono state tutte integrate nella normale valutazione scolastica.
Ho valutato la loro capacità di argomentare, di esporre una lezione ai compagni, la preparazione sui contenuti e linguistica, la padronanza della discussione. Bisogna però anche dire che questo tipo di attività didattica, che non è stata occasionale, ma costante per tutto l’anno, è una novità assolta nel nostro paese. RadioTony è stato il primo esperimento di questo genere e tutte le riflessioni in merito sono francamente aperte. Per esempio non abbiamo prodotto una griglia di valutazione, ciò richiede un tempo di riflessione e di bilancio che ora abbiamo a disposizione, anche confrontandoci con altre esperienze che nel frattempo sono nate in Italia e che abbiamo aiutato, con la nostra esperienza, a formare.
Valutazione didattica
Si può indirettamente ricavare anche da alcuni elementi: il grande successo che questa attività ha riscosso fra gli studenti stessi e non solo fra i diretti interessati (gli studenti della scuola hanno convocato un’assemblea dei rappresentanti per discutere della possibilità di generalizzare questa esperienza); il grande interesse suscitato fra i colleghi, non solo della scuola, ma di tutto il paese e della stessa università e la decisione di estendere il progetto l’anno prossimo; il vasto programma di italiano svolto nelle classi quinte, la profondità di analisi letteraria di cui gli allievi (in una situazione difficile e globalmente svantaggata), hanno acquisito, insieme alla padronanza orale e scritta che hanno via via mostrato.
Inoltre in sede ci esami di Stato i ragazzi hanno preparato delle presentazioni sul modello radiofonico, registrando con una sola voce un dibattito o un’intervista e applicando effetti per modifica del tono e del timbro in modo da simulare la presenza contemporanea di più voci. Basti pensare a questo per rendersi conto delle potenzialità di questo strumento: l’assunzione contemporanea di diversi punti di vista e ruoli da parte di uno stesso allievo, credo che sia un aspetto educativo e pedagogico di estremo interesse e sul quale occorra riflettere in modo specifico.
Risultati e ricaduta sul resto della didattica
Come ho accennato prima vi sono state importanti ricadute sul piano della didattica, che hanno a che fare essenzialmente con la padronanza (Bruner) orale e scritta da un lato e la capacità di “appropriarsi” di un testo e di un argomento di studio rendendo “significativo” (Ausubel), l’apprendimento, dall’altro. Queste “competenze” sono dati acquisiti in tutte le materie di studio, come testimoniano anche le valutazioni di ammissioni per gli esami di Stato che sono state nel complesso buone nelle diverse materie in entrambe le classi. Questo senza considerare il vastissimo programma di letteratura svolto in classe, che comprende 24 autori italiani e stranieri del ‘900 alcuni dei quali viventi o molto recenti, con lettura diretta dei testi (poesie, racconti e romanzi).
Stampa e media
C’è stata però anche un altro tipo di ricaduta alla quale vale la pena accennare. La nostra esperienza stata ampiamente menzionata dalla stampa nazionale (La Stampa, Repubblica, Sole 24 ore, L’Espresso), dalle più diffuse newsletter e webmagazine che trattano di didattica, pedagogia, e-learning. Siamo stati chiamati a esporre il quadro teorico e pratico e a condurre formazione in diverse università, IRRE, e scuole italiane e abbiamo realizzato a Torino un importante convegno il 26 maggio che ha visto la partecipazione di 150 insegnanti e docenti universitari. Lo steso MIUR si avvale di questa esperienza per strutturare un servizio di podcasting rivolto alle scuole, presentato il 26 aprile a Genova. Infine citiamo il fatto che fin d’ora sono iscritti 130 insegnanti alla giornata di formazione sul podcasting didattico che abbiamo organizzato per il 4 settembre. Si tratta di una ricaduta importante che va molto al di là della nostra scuola (dove il progetto sarà generalizzato dal prossimo anno scolastico), e che ci offre delle indicazioni interessanti sulle effettive potenzialità di questa metodologia didattica.
Nel 2006 il podcasting con un server a scuola, Apple Podcast Producer
Come si vede dal slide che avevo preparato per i colleghi, RadiTony vince un grosso premio dalla Banca San Paolo che ci permette di acquistare dei portatili, attrezzare il podcasting di strumenti e installare un server incredibile grazie al quale la registrazione audio veniva montata in automatico e distribuita in diversi canali. Era il server Podcast Producer di Apple. 30 giornali ne hanno parlato, 2 TG locali, 1 nazionale, 3 convegni, 180 insegnati formati esplicitamente sul podcasting, Ed era il 2006. Un anno dopo l’introduzione di RadioTony.
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