Alberto Pian

“RIPASSO”: PRESENTARE LO STORYTELLING

Naturalmente il vostro storytelling deve essere scritto in modo comprensibile per chi lo deve realizzare. Probabilmente dovete produrre alcune di queste cose: Logline, Pitch, Plot, Trama, Trattamento, Sinossi, Sceneggiatura, Soggetto, Sketchnote.


Beat. Sono i passaggi tra eventi importanti di una storia, o il passaggio fra quello che è successo e quello che succederà, un sorta di “montaggio narrativo”. Blake Snyder (Save the Cat), ne considera 15.

LogLine. Poche righe per raccontare: “A dieci anni di distanza una famiglia si accorge che le culle erano state scambiate. La madre svolge delle indagini. Travolta dal senso di colpa non informa il marito e scopre che questi la tradiva”

Pitch. La storia in una frase: “A dieci anni di distanza una famiglia si accorge che le culle erano state scambiate”.

Plot. Elenco dei momenti drammatici, quelli che toccano il picco narrativo. “Una notizia via radio su una clinica insospettisce la madre. La madre ottiene le cartelle cliniche digitali e conferma lo scambio di culle. Nell’indagine sull’altra famiglia scopre una foto del marito con l’altra “madre”.”

Soggetto. È la trama esposta nella forma di un vero e proprio racconto (per un film sono una cinquantina di pagine).

Sceneggiatura. Quella di un film può essere di circa 150 pagine. Comprende i movimenti di macchina, le inquadrature, i dialoghi. Di solito la sceneggiatura è scritta al tempo presente e in modo impersonale o alla terza persona. Possono esserci consulenze per la scrittura dei dialoghi, forse la cosa più complicata da scrivere, possono esserci degli story board (per un film saranno di una 30 pagine o anche molto più dettagliati, inquadratura per inquadratura), che accompagnano con dei disegni e delle note lo sviluppo della sceneggiatura. Dipende da come volete lavorare.

Sketcknote. Per individuare il filo rosso della storia durante il colloquio per lo storytelling, è utile creare uno skecthnote, cioè una rappresentazione grafica, composta da schizzi colorati.

Trama. A volte si confonde con la LogLine, altre è meno narrativa e più descrittiva: poche righe, serve a presentare la storia nella sua generalità. Indica di che cosa si parla, il tema e il conflitto (se c’è), come inizia e come finisce, indica in modo semplice i protagonisti principali.

Trattamento o sinossi (secondo la terminologia utilizzata). Poche pagine (4 per un film di 90 minuti). È una elaborazione più complessa della trama, una specie di riassunto che serve per vedere se la storia regge e per presentarla al cliente. A volte per trattamento si intende la sceneggiatura completa (per un parliamo di 150 pagine). Non c’è accordo universale sui termini impiegati.

Appunti per ricavare il “filo rosso” della storia durante il colloquio con il cliente (©albertopian).


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