Ispiriamoci a Entr’acte, René Claire, 1924, considerato il primo film dadaista, per svolgere un’attività
È stato creato in sede di montaggio senza la necessità di seguire una trama, significa che le immagini si susseguono senza produrre un senso compiuto predeterminato, lasciando allo spettatore il compito di ricavare un proprio senso.
Al pubblico non piace assolutamente, ma tu fallo ugualmente
Bisogna dire che questo genere di film, straordinariamente interessante, è però molto impegnativo per il pubblico che, in genere, li apprezza poco. Normalmente il pubblico non desidera avere un ruolo attivo durante la visione di un film.
Tuttavia, provate l’esperienza di un montaggio dadaista: fate capitare scene assurde, improbabili, insieme a eventi del tutto normali.
Il montaggio dadaista (Cut – Up), contribuisce a vedere con distacco la realtà, a mettere sotto un’angolatura diversa gesti e normalità quotidiane.
E’ uno strumento di coscienza critica perché dopo aver messo insieme le immagini sarete in grado di ragionare a capire ciò che avete fatto.
La poesia dadaista spiegata da Tristan Tzara
“Prendete un giornale. Prendete un paio di forbici. Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che voi desiderate dare alla vostra poesia. Ritagliate l’articolo. Tagliate ancora con cura ogni parola che forma tale articolo e mettete tutte le parole in un sacchetto. Agitate dolcemente. Tirate fuori le prole una dopo l’altra disponendole nell’ordine con cui le estrarrete. Copiatele coscienziosamente. La poesia vi rassomiglierà” (Tristan Tzara, Manifesto sull’amore debole e l’amore amaro, 1920)
William Burroughs e il Cut – Up
William Burroughs utilizzò nella narrativa proprio la tecnica di decostruzione della narrazione che va sotto il nome di Cut – Up.

Burroughs spiega che una tecnica elementare di Cut – Up si applica tagliando una pagina in quattro sezioni e rimescolandole fra di loro in una nuova sequenza. Si può quindi proseguire spezzando ancora i brani in unità più semplici.
Tuttavia, senza questa estremizzazione spontanea, il Cut – Up può essere considerato una evoluzione del monologo interiore e del flusso di coscienza (Joyce, Svevo), grazie alla quale i pensieri vengono riportati sulla pagina, non solo in modo frammentario, ma anche interrotti, abbandonati, ripresi, contrapposti, seguendo le strade diverse che l’inconscio impone (tecnica delle associazioni psicanalitiche o del testo surrealista).
Oltrepassare il linguaggio
Burroughs era estremamente consapevole del modo in cui il linguaggio può essere manipolato fino a significare l’opposto di quanto sembra esprimere. Questa riflessione la condivideva con Orwell. Il suo continuo tentativo consisteva nel trapassare lo schermo del linguaggio, al fine di trovare una sorta di verità soggiacente al di là di esso. Credo che tutto il suo approccio cosiddetto ‘cut-up’ stesse nel tentare di evadere dal contenuto manifesto del linguaggio in vista di ciò che lui sperava essere un mondo più vero, più autentico: un mondo ‘significativo’ che sta dietro, che sta oltre. In libri come The Ticket that Exploded e The Soft Machine, è sensibile questo tentativo di oltrepassare il linguaggio verso qualcosa che sta dietro. Se esiste un paradosso, ritengo che si trovi da un’altra parte, non su questo punto.
Indicazioni per svolgere l’attività
Scegliete un tema. Il tema può essere relativo a qualsiasi campo, a esempio: I fiori. 1. Realizzate 10 riprese da 5 secondi e 10 riprese da 10 secondi che siano attinenti a questo tema, ma realizzate queste riprese in luoghi differenti e in modo da riprendere azioni differenti: perone che portano fiori, negozi di fiori, cimiteri, matrimoni, feste, disegni di fiori. 2. Realizzaate 10 riprese da 10 secondi ciascuna di temi e azioni che non hanno nulla a che fare con i fiori e in modo che siano molto diversi fra loro. A esempio: ragazzi che giocano al pallone, un meccanico che ripara un'auto, il tramonto, un cane, la nonne che prepara un dolce, una persona in ufficio. 3. Mettete tutto insieme e pensate a una storia plausibile. Avete 250 secondi di materiale, pari a 4 minuti circa di filmato. Potete realizzare una storia anche di durata più breve. 4. Ora che avete ordinato le sequenze necessarie, numeratele dalla prima all'ultima (01 - 02 - 03 - 04 ecc.), tirate a caso i dadi, oppure utilizzate un'applicazione che estrae numeri a caso e quindi montate secondo l'ordine che ne risulta. A esempio, se Vine fuori il n. 6 il clip 6 sarà il primo del filmato e così via. 5. Ripete tre volte e avrete tre diversi filmati con le stesse identiche sequenze montate diversamente. 6. Ragionate sulle storie create, sottoponetele ad altre persone e chiedete di spiegarle, di raccontarle, individuale i nessi, notate come cambia la stessa storia, se siete insegnanti e formatori lavorate sull'analisi dei risultati in modo molto libero e senza pregiudizi.
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