È come se prima del testo venisse tutto il resto.
È in corso un certo accanimento contro la letteratura? Trovo che spesso sia ridotta a una serie di “correnti” con le loro “specifiche”.
E gli autori, a loro volta, sono inquadrati in precise “caratteristiche” e tipologie. Tutto ciò fa si che la letteratura tenda a essere inscatolata in una sorta di linea guida che si dovrebbero conoscere prima ancora di leggere un testo. Per un discorso filologico o storico, può essere legittimo, ma per la divulgazione della letteratura e per il piacere della lettura perché mettere avanti le strutture (pretese), del testo, prima della sua stessa lettura?
È come se prima del testo venisse tutto il resto.

E la voce?
Inoltre fin dalla scuola gli insegnanti di lingua spesso sono i primi a non essere messi nella condizione di saper leggere a voce alta.
Sembra quasi che si voglia proprio che leggano male, a cantilena, e con le inflessioni più incomprensibili. È un’operazione scientifica per sminuire la professionalità dei docenti? Probabilmente sono le vittime di una repressione burocratica e “pedagodigichese” della letteratura.
È come se la categoria del farsi “capire” superasse quella dell’interpretazione, senza comprendere che il “farsi capire” dipende dall’interpretazione di un testo e questa interpretazione parte dalla voce, dalla lettura.
E poi, la categoria del “farsi capire” è quella della pubblicità, dove non c’è nulla da capire, se non comperare, mentre la categoria dell’interpretazione appartiene all’Arte.
Così si legge senza esprimere emozioni e perciò, alla fine, queste letture piatte non servono neppure per farsi comprendere! Non so perché, ma quale che sia la conduzione politica dell’Istruzione, questa volontà di tenere lontano gli insegnanti dalla letteratura e dalla sua voce raccontata, di impedire loro di veicolare tutto l’eros e il godimento che contiene anche attraverso la voce e senza sovrastrutture mentali precostituite, è davvero assillante, sembra essere un micidiale obiettivo della politica scolastica dei diversi ministeri.

E l’Intelligenza Artificiale?
E siamo anche arrivati al punto che, purtroppo, l’Intelligenza Artificiale sostituirà rapidamente queste mancanze: già a adesso è in grado di leggere seguendo le regole fonetiche ed esprimendo emozioni e sentimenti, essendo praticamente indistinguibile da una voce umana. La voce di Madison, creata da linguisti, e professionisti di letteratura, psicologia, voce, con cui Apple ha creato un paio di anni fa una serie di audiolibri regolarmente posti in vendita, è solo uno dei tenti esempi (riferimento a questa pagina: https://authors.apple.com/support/4973-get-started-digital-narration).
Si buttano via miliardi di euro in corsi assurdi ma si privano gli insegnanti delle loro stesse armi, quelle più indispensabili, come la voce.
È comunque il meccanismo di una classe dominate che mentre produce letteratura la deve uccidere, fisicamente, perché se è letteratura vera non può che essere rivoluzionaria e condurre l’umanità a capovolgimenti sociali (era l’opinione di André Breton e Lev Trotsky…). La classe sociale che produce letteratura, la stampa, la diffonde, la vende… ma la deve anche demolire , smontare, liquidare, uccidere. È un aspetto della barbarie del sistema capitalista, per cui produrre burro o cannoni (leggi: letteratura o spazzatura) è assolutamente indifferente.
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