L’ANTICAMERA DELLA SUSPENSE
Fino al minuto 07:00 la trasmissione parla di fenomeni visivi che si verificano sulla superficie di Marte. I radiocronisti riportano le opinioni di scienziati che parlano di una nuvola di idrogeno che proviene da Marte in direzione della Terra. Dopo aver seguito informazioni, sempre con intervalli musicali, il radiocronista si collega con il professor Pierson, dell’osservatorio di Princeton nel New Jersey.
Il professore osserva Marte dal suo telescopio e il radiocronista gli chiede di descrivere che cosa osserva esattamente. Il professore parla di strisce blu che si vedono bene perché in questo momento Marte si trova nel punto della sua orbita più vicino alla Terra. Il dialogo allora prende questa piega:
PIERSON: Non sono dei canali, glielo posso assicurare, signor Phillips, anche se questa è opinione popolare di coloro che pensano che Marte sia abitato. Da un punto di vista scientifico le strisce sono semplicemente il risultato di condizioni atmosferiche peculiari del pianeta.
PHILLIPS: Allora è abbastanza convinto, come scienziato, che l’intelligenza vivente come la conosciamo non esiste su Marte?
PIERSON: Direi che le possibilità sono mille contro una.
PHILLIPS: Eppure come si spiegano quelle eruzioni di gas che si verificano sulla superficie del pianeta a intervalli regolari?
PIERSON: Signor Phillips, non le posso spiegare.
PHILLIPS: A proposito, professore, a beneficio dei nostri ascoltatori, quanto è lontano Marte dalla Terra?
PIERSON: Circa quaranta milioni di miglia.
PHILLIPS: Beh, sembra una distanza abbastanza sicura.
Questa è l’anticamera della suspense. Vengono introdotti tutti gli elementi che formeranno la storia, ma attraverso una negazione molto studiata. In effetti Pierson non è mai assoluto nelle sue risposte. Lascia un sempre un margine anche se questo margine assume un aspetto numerico rilevante in due occasioni. Sono 1000 a 1 le possibilità che su Marte ci sia vita extraterrestre e la distanza è 40 milioni di miglia. Sembrano due dati che dovrebbero tranquillizzare gli ascoltatori. Ma invece sono studiati per ottenere proprio l’effetto opposto. Essendo dei numeri, infatti, sono sempre superabili per quanto possano apparire grandi. Ogni 1000 esiste una possibilità? Dunque una possibilità esiste. 40 milioni di miglia? È una distanza impossibile da immaginare anche per il più longevo dei camionisti. Dunque è un dato puramente astratto e quindi perfettamente superabile. Queste risposte sono fornite precisamente per mantenere il disagio del pubblico, non per confortarlo. E quando il radiocronista dice:
Beh, sembra una distanza abbastanza sicura.
Lo scienziato non risponde perché la trasmissione passa altrove. Ma si noti il verbo: “sembra” una distanza sicura. Lo sarà veramente? Tutto questo funziona a livello inconscio, non certo cosciente, ma funziona, perché il suo scopo è mantenere aperto un dubbio, una sensazione di disagio. Ed è precisamente questa sensazione che crea l’audience, il rapporto sempre più stretto fra radio e ascoltatore.
07:00 L’IPOTESI DI UN METEORITE
A 7:00 minuti dall’inizio della trasmissione viene finalmente annunciata la caduta di un meteorite dal quale poi uscirà un tripode meccanico che ucciderà le persone attraverso un raggio luminoso.
Ecco come viene costruita questa suspense fino all’esplosione vera e propria della storia.
Abbiamo una prima fase introduttiva dove l’impatto viene collegato a tre esplosioni avvenute su Marte, che potrebbe dare credito alla versione del meteorite. Non si vuole che il pubblico scopra subito i marziani. Una suspense sottile avrà in tal senso un effetto più dirompente.
Notate che la radio sarà sempre presente sulla scena attraverso un’unità mobile (in realtà tutto si svolgeva in uno studio teatrale).
ANNUNCIATORE DUE: Signore e signori, ecco l’ultimo bollettino dell’Intercontinental Radio News. Toronto, Canada: il professor Morse della McGill University riferisce di aver osservato tre esplosioni sul pianeta Marte, tra le 7:45 P. M. e 9:20 P. M., ora standard orientale. Ciò conferma i rapporti precedenti ricevuti dagli osservatori americani. Ora, più vicino a noi, giunge un annuncio speciale da Trenton, nel New Jersey. È stato riferito che alle 8:50 P. M. un enorme oggetto fiammeggiante, che si ritiene sia un meteorite, è caduto in una fattoria nel quartiere di Grovers Mill, nel New Jersey, a ventidue miglia da Trenton. Il flash nel cielo era visibile entro un raggio di diverse centinaia di miglia e il rumore dell’impatto si è sentito fino a Elizabeth, a nord. Abbiamo inviato un’unità mobile speciale sulla scena e avremo il nostro commentatore, Carl Phillips, che ci fornirà una descrizione non appena sarà in grado di arrivare da Princeton. Nel frattempo, ci colleghiamo con l’Hotel Martinet di Brooklyn, dove Bobby Millette e la sua orchestra offrono un programma di musica da ballo.
(MUSICA) ANNUNCIATORE: Eccoci ora a Grovers Mill, New Jersey. (RUMORI DELLA FOLLA… SIRENE DELLA POLIZIA)
IL TESTIMONE E IL METEORITE
Per avallare l’ipotesi del meteorite e per sostenere allo stesso tempo il dubbio che cova nell’ascoltatore, ecco che il radiocronista scova il testimone, il fattore sul cui terreno è caduto il meteorite. Intanto si forma anche una gran folla che la polizia cerca di trattenere e si scopre che si tratta di un oggetto di circa 30 metri di diametro. Non male. Il signor Wilmuth non ha visto, ma prima ha sentito. Prima di tutto ha sentito. Questo è utile perché il “vedere” deve essere riservato all’effetto che si vorrà provocare quando il marziano, sotto gli occhi di tutti, uscirà dal suo portellone. Viene costruito un gioco fra ascolto e visione. Il fattore ha visto solo una striscia verdastra colpire il terreno. Notate anche cosa significa il colore verdenell’immaginario fantascientifico!
A questo punto il meteorite comincia a essere chiamato “cosa”.
PHILLIPS: Signore e signori, questo è di nuovo Carl Phillips, alla fattoria Wilmuth, Grovers Mill, New Jersey. Il professor Pierson e io abbiamo fatto le undici miglia da Princeton in dieci minuti. Beh, io. . . Non so da dove cominciare, per rappresentare a parole la strana scena davanti ai miei occhi, che sembra una specie di una moderna “Notte araba”. Beh, sono appena arrivato qui. Non ho ancora avuto la possibilità di guardarmi intorno. Immagino che sia tutto. Sì, immagino che sia la cosa… proprio di fronte a me, mezza sepolta in una vasta fossa. Deve aver colpito con una forza formidabile. Il terreno è coperto da schegge di un albero che deve essere atato colpito durante la discesa. Quello che posso vedere dell’ . . . oggetto stesso è che non assomiglia molto a una meteora, almeno non alle meteore che ho visto io. Sembra più un cilindro enorme. Ha un diametro di… Che cosa direbbe, professor Pierson?
PIERSON (OFF-MIKE): Che cos’è?
PHILLIPS: Cosa direbbe… qual è il diametro?
PIERSON: Circa trenta metri.
PHILLIPS: Circa trenta metri. . . Il metallo sulla guaina è… beh, non ho mai visto niente di simile. Il colore è una specie di bianco-giallastro. Gli spettatori curiosi ora stanno premendo vicino all’oggetto nonostante gli sforzi della polizia per tenerli dietro. Stanno disturbando la mia linea di visione. Ti dispiacerebbe stare da un lato, per favore?
POLIZIOTTO: Un lato, lì, un lato.
PHILLIPS: Mentre i poliziotti stanno spingendo indietro la folla, ecco il signor Wilmuth, proprietario della fattoria . Potrebbe avere qualcosa di interessante da aggiungere… Signor Wilmuth, potrebbe per favore dire al pubblico radiofonico quanto ricorda di questo visitatore piuttosto insolito che è caduto nel suo cortile? Fai un passo avanti, per favore.
WILMUTH: Beh, stavo ascoltando la radio.
PHILLIPS: Più vicino e più forte per favore.
WILMUTH: Scusatemi!
PHILLIPS: Più forte, per favore, e più vicino.
WILMUTH: Sì, signore – mentre ascoltavo la radio e stavo assopendo un po’, quel professore stava parlando di Marte, quindi metà dormivo e metà…
PHILLIPS: Sì, sì, signor Wilmuth. Allora che è successo?
WILMUTH: Come dicevo, stavo ascoltando la radio un po’ a metà strada…
PHILLIPS: Sì, signor Wilmuth, e poi ha visto qualcosa?
WILMUTH: No prima di tutto ho sentito qualcosa.
PHILLIPS: E cosa hai sentito?
WILMUTH: Un suono sibilo. Così: sssssss . . . un po’ come un razzo del 4 luglio.
PHILLIPS: E allora?
WILMUTH: Ho girato la testa fuori dalla finestra e avrei giurato che stavo sognando.
PHILLIPS: Sì?
WILMUTH: Ho visto una specie di striscia verdastra e poi zingo! Qualcosa ha colpito il terreno. Mi ha buttato fuori dalla sedia!
PHILLIPS: Beh, era spaventato, signor Wilmuth?
WILMUTH: Beh, io, non ne sono del tutto sicuro. Credo di essere – ero un po’ irritato.
PHILLIPS: Grazie, signor Wilmuth. Grazie.
WILMUTH: Vuoi che ti dica un po’ di più?
PHILLIPS: No . . . Va bene, è già tanto.
11:18 SUCCEDE QUALCOSA
Mentre alcuni uomini raggiungono la “cosa” e le loro ombre si stagliano in controluce – notate la perfetta descrizione cinematografica – visuale: “Le loro sagome spiccano contro la lucentezza del metallo.” – la “cosa” inizia a dare segni di vita, si sfalda, si muove. Questo è il clou della suspense, il suo beat viene raggiunto e consolidato per diversi secondi. La cosa sta ruotando, il cronista dice che è fantastico e azzarda addirittura che l’interno sia vuoto. Dunque si vuole mantenere la suspense al suo zenit prolungato e per farlo si continua a giocare al gioco di “sono marziani – non sono marziani.” La cosa è vuota ma si muove, una contraddizione? Un fenomeno naturale? Una terribile realtà? Non importa quali domande si pongano gli ascoltatori (e si porranno diverse domande e ne discuteranno nei loro gruppi di ascolto, come vedremo fra poco), purché se le pongano poiché si ascolta e si segue questa storia proprio perché le risposte non ci sono e, anzi, sono sottilmente lasciate agli stessi ascoltatori.
PHILLIPS: Signore e signori, avete appena sentito il signor Wilmuth, proprietario della fattoria dove è caduta questa cosa. Vorrei poter trasmettere l’atmosfera… lo sfondo di questa… una scena fantastica. Centinaia di auto sono parcheggiate in un campo dietro di noi. La polizia sta cercando di staccare la carreggiata che porta alla fattoria. Ma non serve a niente. Stanno disturbando molto. I fari delle auto illuminano un punto enorme sulla fossa dove l’oggetto è mezzo sepolto. Alcune delle persone più audaci si stanno ora avventurando vicino al bordo. Le loro sagome spiccano contro la lucentezza del metallo.
Un uomo vuole toccare quella cosa… sta litigando con un poliziotto. Il poliziotto ha la meglio. . . . Ora, signore e signori, c’è qualcosa che non ho menzionato in tutta questa eccitazione, ma ora sta diventando più distinto. Forse l’hai già preso alla tua radio. Ascolta:
(LUNGA PAUSA) . . .
Lo senti? È un curioso ronzio che sembra provenire dall’interno dell’oggetto. Muovo il microfono più vicino. (PAUSA) Ora non siamo a più di venticinque piedi di distanza. Lo senti adesso? Oh, professor Pierson!
PIERSON: Sì, signor Phillips?
PHILLIPS: Ci potrebbe spiegare il significato di quel raschiamento all’interno della cosa?
PIERSON: Forse il raffreddamento ineguale della sua superficie.
PHILLIPS: Capisco, pensa ancora che sia una meteora, professore?
PIERSON: Non so cosa pensare. L’involucro metallico è decisamente extraterrestre… non si trova su questa terra. L’attrito con l’atmosfera terrestre di solito provoca dei buchi in un meteorite. Questa cosa è liscia e, come puoi vedere, di forma cilindrica.
PHILLIPS: Solo un minuto! Sta succedendo qualcosa! Signore e signori, questo è fantastico! Questa cosa sta iniziando a sfaldarsi! La parte superiore sta iniziando a ruotare come una vite! La cosa deve essere vuota!
13:10 SI APRE IL PORTELLONE
Ora la narrazione è compiuta e dal portellone possono finalmente uscire i marziani, che però, attenzione… attenzione… non sono ancora identificati come tali. Sono cose, sono forse occhi, forse una faccia… L’ascoltatore è attaccato alla radio, che trasmette in diretta, come il compensato al mastice.
VOCI: Si sta muovendo! Guarda, la dannazione, si sta svitando! Tieniti indietro, lì! Tieniti indietro, te lo dico! Forse ci sono uomini dentro che cercano di scappare! È rovente, finiranno in cenere! Tieniti lì. Tieni indietro quegli idioti!
(SUONODI UN ENORME PEZZO DI METALLO CHE CADE)
VOCI: È fuori! La parte superiore è allentata! Guarda là fuori! Torna indietro!
PHILLIPS: Signore e signori, questa è la cosa più terrificante a cui abbia mai assistito… Aspetta un attimo! Qualcuno sta strisciando fuori dalla parte superiore vuota. Qualcuno o… qualcosa. Posso vedere due dischi luminosi che scrutano fuori da quel buco nero. . sono occhi? Potrebbe essere una faccia. Potrebbe essere…
13:58 GRIDA DALLA FOLLA
Qui si scopre che ciò che esce dalla cosa è una faccia, una forma come un serpente con dei tentacoli, indescrivibile, mai vista prima. E adesso finalmente, la “cosa” raggiunge lo status di mostro. Ascoltatore, ora si, ora devi avere paura. Il mistero, la suspense lasciano lo spazio alla paura e la paura genera l’azione di fronte al pericolo. Il passaggio dalla suspense all’azione avviene attraverso l’identificazione dell’oggetto e la paura che questi genera. La paura poi si trasforma in terrore non appena il mostro carbonizza con un raggio luminoso la sua prima vittima. Vittima? Il terrore deve essere consolidato, spinto, sollecitato, ampliato, diffuso, per cui sono i campi e le case a bruciare. Lo scenario deve essere apocalittico, terrificante. Il mostro è dotato di una forza superiore, soverchia e distruttiva.
PHILLIPS: Santo cielo, qualcosa sta uscendo dall’ombra come un serpente grigio. Ora è un altro, e un altro. Mi sembrano tentacoli. Lì, posso vedere il corpo della cosa. È grande, grande come un orsoe brilla come pelle bagnata. Ma quella faccia, è . . . Signore e signori, è indescrivibile. Difficilmente riesco a costringermi a continuare a guardarlo. Gli occhi sono neri e brillano come un serpente. La bocca è a forma di V, con la saliva che gocciola dalle sue labbra senza bordo che sembrano tremare e pulsare. Il mostro o qualsiasi altra cosa sia, difficilmente può muoversi. Sembra appesantito da… forse la gravità o qualcosa del genere. La cosa si sta alzando. La folla si ritrae ora. Lo hanno visto in molti. Questa è l’esperienza più straordinaria. Non riesco a trovare le parole. . . Tirerò questo microfono con me mentre parlo. Dovrò interrompere la descrizione finché non avrò una nuova posizione. Aspetta, per favore, torno tra un minuto.
(PIANOFORTE SBIADITO)
ANNUNCIATORE: Ti stiamo trasmettendo il resoconto di un testimone oculare di ciò che sta accadendo nella fattoria Wilmuth, Grovers Mill, New Jersey. (PIÙ PIANO) Ora ti riportiamo a Carl Phillips a Grovers Mill.
PHILLIPS: Signore e signori (Sono su?). Signore e signori, eccomi qui, dietro un muro di pietra che confina con il giardino del signor Wilmuth. Da qui ottengo una panoramica di tutta la scena. Vi darò ogni dettaglio finché potrò parlare. Finché riesco a vedere. Sono arrivate altre forze di polizia. Una trentina di loro sta organizzando un cordone davanti alla fossa. Non c’è bisogno di spingere indietro la folla ora. Sono disposti a mantenere le distanze. Il capitano sta conferendo con qualcuno. Non possiamo vedere chi. Oh sì, credo che sia il professor Pierson. Sì, lo è. Ora si sono separati. Il professore si muove da un lato, studiando l’oggetto, mentre il capitano e due poliziotti avanzano con qualcosa in mano. Ora riesco a vederlo. È un fazzoletto bianco legato a un palo… una bandiera di tregua. Se quelle creature sanno cosa significa… cosa significa qualsiasi cosa! . . Aspetta! Sta succedendo qualcosa!
(SUONO SEGUITO DA UN RONZIO CHE AUMENTA DI INTENSITÀ) 15:10PHILLIPS: Una forma gobbosa emerge dalla fossa. Riesco a scorgere un piccolo fascio di luce contro uno specchio. Che cos’è? Dallo specchio esce il getto di una fiamma che si dirige verso gli uomini che avanzano. Li colpisce in pieno! Buon Dio, si stanno incendiando!
(URLO E GRIDO TERRENI)
PHILLIPS: Ora l’intero campo ha preso fuoco. (ESPLOSIONE) I boschi . . . i fienili . . . i serbatoi di gas delle automobili . . . si sta diffondendo ovunque. Sta arrivando da questa parte. A circa venti metri dalla mia destra. . .
15:27 CRASH E RIEQUILIBRIO
Dunque l’invasione marziana è cominciata? Si, certo ma… non si sa esattamente. Ora si vuole generare una discussione fra gli ascoltatori. Immaginatevi gruppi di amici, di colleghi al lavoro, di passanti per strada fermi nei negozi, di famiglie, tutti quanti che ascoltano la radio in questi gruppi sparsi. Se l’ascolto radiofonico è collettivo, da questa collettività bisogna che nasca una discussione, occorre introdurre degli elementi di dubbio e contraddittori, che spingano le persone a formulare diverse ipotesi.
Per quale motivo?
Molto semplice: non c’è nulla di più caratteristico di un confronto fra posizioni, fra ipotesi, per legare le persone a un tema e, quindi, alla radio! Perciò la trasmissione in diretta viene interrotta per leggere un comunicatoche parla solo di gravi eruzioni vulcaniche su Marte, secondo l’interpretazione di eminenti scienziati californiani. È vero che il radiocronista parla di un bollettino pervenuto in ritardo, ma è solo un’affermazione di passata. Chi vuole la coglie, altri la ignorano e il confronto, le ipotesi si alimentano. Intanto lo spettatore rimane incollato alla radio nei suoi gruppi di ascolto.
ANNUNCIATORE: Signore e signori, a causa di circostanze al di fuori del nostro controllo, non siamo in grado di continuare la trasmissione da Grovers Mill. Evidentemente c’è qualche difficoltà con la nostra trasmissione sul campo. Tuttavia, torneremo al più presto. Nel frattempo abbiamo un bollettino in ritardo da San Diego, California. Il professor Indellkoffer, parlando a una cena della California Astronomical Society, ha espresso l’opinione che le esplosioni su Marte non sono senza dubbio altro che gravi disturbi vulcanici sulla superficie del pianeta. Ora continuiamo con il nostro interludio per pianoforte.
16:12 LA PAROLA ALL’ESERCITO
E adesso la storia può riprendere attraverso l’azione. C’è realmente un nemico, dunque interviene l’esercito. La suspense con i suoi dubbi e incertezze continuerà, ma da questo punto in poi viene traghettata verso l’azione e la parola passa all’esercito con un primo scontro nel quale uno schieramento di oltre 7.000 uomini verrà completamente distrutto da un solo “marziano”tripode” (treppiedi).
ANNUNCIATORE DUE: Signore e signori, mi è stato appena consegnato un messaggio che è arrivato da Grovers Mill per telefono. Solo un attimo. Almeno quaranta persone, tra cui sei soldati giacciono morti in un campo a est del villaggio di Grovers Mill, i loro corpi bruciati e deturpati oltre ogni possibile riconoscimento. La prossima voce che sentirete sarà quella del generale di brigata Montgomery Smith, comandante della Guardia Nazionale a Trenton, nel New Jersey.
E qui ci fermiamo perché abbiamo raggiunto lo scopo di capire alcuni meccanismi, tutt’ora validi, per costruire una suspense radiofonica ben oliata, che è radicalmente diversa da quella visiva cinematografica, o visiva illustrata, grafica o disegnata o scritta in un racconto. Questo per dire che anche se si applicano delle regole, per esempio una struttura come quella che abbiamo appena esaminato, e delle tecniche, in realtà non è possibile creare una suspense adeguata senza il bilancino da farmacista o l’ispirazione dello chef, perché la ricetta non funzionerebbe oppure funzionerebbe parzialmente per una massa di pubblico culturalmente povera, fondamentalmente assuefatta agli stereotipi della cultura di massa (U. Eco), che poi è la cultura e la propaganda del Potere.
MI ABBONO GRATUITAMENTE A YOUR STORYTELLING
www.albertopian.it ©Alberto Pian – scrivimi: arakhne@mac.com | www.albertopian.it
Your Storytelling è un blog indipendente e non sponsorizzato.