Alberto Pian

TESTI CONVERGENTI PER FRUIZIONI MULTICANALI

Con il moltiplicarsi dei canali e dei mezzi di comunicazione il problema della distinzione di un racconto destinato alla visione o all’ascolto, viene riproposto. Che cosa capita? Sostanzialmente due cose:
A. Lo spettatore passa indifferentemente da un canale e da un mezzo di comunicazione all’altro.
B. Il creatore di contenuti deve comunicare utilizzando tutti i canali e i mezzi possibili senza ogni volta rifare da capo lo stesso contenuto.

Trovare una convergenza

Quindi bisogna, trovare una certa convergenza con gli altri media anche nel discorso orale.

È possibile realizzare un contenuto orale che possa anche essere funzionale per una rappresentazione visiva?

Sì, se si mantiene il principio che alcune cose sfuggiranno all’ascoltatore, senza che questi ne debba sentire la mancanza.

Prendiamo questo esempio: Maria entra in un negozio di borse e incontra Giovanna.

Ecco come potrebbe essere reso funzionale questo discorso in modo che vada bene tanto per l’ascolto che per la visione.

Discorso originale destinato alla visione.

Buongiorno, vedo che avete rinnovato la vetrina. Oh! ciao Giovanna, ma hai visto quanto è carina questa rosa?

Discorso rivisto per entrambi i casi.

“Buongiorno, vedo che avete rinnovato la vetrina con borse molto colorate. Che bei giochi di luce e quanta allegria. Oh! Ciao Giovanna, ma hai visto quanto è carina questa rosa?”

Passare le informazioni nel racconto

Altre informazioni relative alle fisionomie dei personaggi, ai contesti, agli ambienti, ecc. possono essere trasmesse in altri momenti. Per esempio:

“A te che sei alta, Giovanna,  questa borsa grande con la tracolla lunga sta bene.”

Notate che questi testi possono essere ascoltati e anche rappresentati visivamente senza essere troppo mancanti nel primo caso, o ridondanti nel secondo. Bisogna prestare attenzione, ma è sempre possibile trovare una soluzione.

Prestate attenzione al dettaglio, al particolare e al rapporto con il generale. Gli elementi comuni possono confondere e possono impedire di decodificare un contesto. In questo disegno lo sguardo generale chiarifica il contesto in entrambi i casi, invece il dettaglio lo chiarisce nel secondo ma non nel primo.

Prima di ascoltare, leggere bene i classici

Ora mi rivolgo agli insegnanti e agli studenti.
Secondo me voi insegnanti in genere e i vostri studenti  ascoltate male e vedete male.

Ascoltate male perché non sapete ascoltare e non vi sapete esprimere bene, e non vi sapete esprimere bene perché non leggete e non scrivete abbastanza e nel modo giusto. Per esempio non leggete i classici della letteratura, ma solo storie di crimini nordeuropee o americane confezionate nelle scuole di scrittura, oppure testi che vi servono per svolgere il vostro lavoro, testi funzionali. Se non leggete bene:

  • non apprendete codici e stilemi diversi
  • non incrementate il lessico
  • non sapete dare un tono alla voce
  • non sapere variare la scrittura
  • non acquisto il lessico
  • non utilizzate le metafore (molto importante nella narrazione)
  • non sapete distinguere prodotti commerciali da prodotti artistici
  • il pensiero, la curiosità e in definitiva le intelligenze si impoveriscono.

e quindi, in definitiva, non sapete parlare. E se non sapete parlare figuratevi se sapete raccontare!

Magari credete di saper fare tutto questo, ma secondo me proprio no, solo una piccolissima parte di voi è davvero brava in ciò.

Così la prima regola di un podcaster non è ascoltare podcast (spesso poveri culturalmente e di linguaggio), ma leggere i classici. Solo la lettura attenta e appassionata di opere letterarie di valore fornisce le competenze linguistiche, narrative e culturali per progettare, per creare e per condurre una trasmissione.

E non dimentichiamo il ruolo delle immagini

E poi in genere non sapete vedere nel modo giusto perché avete a che fare con così tante immagini che dovete per forza operare una selezione approssimativa. Questa selezione non può avvenire osservandole realmente, perché deve essere messa in atto prima di averle sotto gli occhi, attraverso una sorta pregiudizio, cioè di Giulio ante che vi preservi dalla faticosa impossibilità di esaminarle tutte, altrimenti dovreste vedere tutto quello che vi capita sottotiro.

Quindi mentre le scorrete mettete in moto i vostri pregiudizi visivi e scartate, scartate, scartate le immagini una dopo l’altra, sia voi che, in maniera ancora più frenetica, i vostri studenti. Questo comportamento è anche determinato dalle condizioni di vita, dove il tempo è sempre meno e sempre meno retribuito, perciò siete costretti ad assumere questi atteggiamenti barbari e incivili (eppure così scontati e diffusi).

Non dico altro, solo che, pedagogicamente parlando, occorre riflettere con attenzione su questi temi e considerare sempre che il podcasting è un volano incredibile che spinge avanti le competenze e le capacità dei vostri studenti.

Alla condizione che venga trattato come un progetto serio, integrato disciplinarmente e non come una cosa da provare in un giorno di grazia.


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